La Bibbia è un libro
pieno di vento e di strade. E così sono i racconti della Pentecoste, pieni di
strade che partono da Gerusalemme e di vento, leggero come un respiro e
impetuoso come un uragano. Un vento che scuote la casa, la riempie e passa
oltre; che porta pollini di primavera e disperde la polvere; che porta
fecondità e dinamismo dentro le cose immobili, «quel vento che fa nascere i
cercatori d'oro» (G. Vannucci). Riempì la casa dove i discepoli erano insieme.
Lo Spirito non si lascia sequestrare in certi luoghi che noi diciamo sacri. Ora
sacra diventa la casa. La mia, la tua, e tutte le case sono il cielo di Dio.
Venne d'improvviso, e sono colti di sorpresa, non erano preparati, non era
programmato. Lo spirito non sopporta schemi, è un vento di libertà, fonte di
libere vite. Apparvero lingue di fuoco che si posavano su ciascuno. Su ciascuno,
nessuno escluso, nessuna distinzione da fare. Lo Spirito tocca ogni vita, le diversifica
tutte, fa nascere creatori. Le lingue di fuoco si dividono e ognuna illumina
una persona diversa, una interiorità irriducibile. Ognuna sposa una libertà,
afferma una vocazione, rinnova una esistenza unica. Abbiamo bisogno dello
Spirito, ne ha bisogno questo nostro piccolo mondo stagnante, senza slanci. Per
una Chiesa che sia custode di libertà e di speranza. Lo Spirito con i suoi doni
dà a ogni cristiano una genialità che gli è propria. E abbiamo bisogno estremo
di discepoli geniali. Abbiamo bisogno cioè che ciascuno creda al proprio dono,
alla propria unicità e che metta a servizio della vita la propria creatività e
il proprio coraggio. La Chiesa come Pentecoste continua vuole il rischio,
l'invenzione, la poesia creatrice, la battaglia della coscienza. Dopo aver
creato ogni uomo, Dio ne spezza la forma e la butta via. Lo Spirito ti fa unico
nel tuo modo di amare, nel tuo modo di dare speranza. Unico, nel modo di consolare
e di incontrare; unico, nel modo di gustare la dolcezza delle cose e la
bellezza delle persone. Nessuno sa voler bene come lo sai fare tu; nessuno ha
quella gioia di vivere che hai tu; e nessuno ha il dono di capire i fatti come
li comprendi tu. Questa è proprio l'opera dello Spirito: quando verrà lo
Spirito vi guiderà a tutta la verità. Gesù che non ha la pretesa di dire tutto,
come invece troppe volte l'abbiamo noi, che ha l'umiltà di affermare: la verità
è avanti, è un percorso da fare, un divenire. Ecco allora la gioia di sentire
che i discepoli dello Spirito appartengono a un progetto aperto, non a un
sistema chiuso, dove tutto è già prestabilito e definito. Che in Dio si
scoprono nuovi mari quanto più si naviga. E che non mancherà mai il vento al mio
veliero.
E.
Ronchi
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