DA
CHI LA RICOMPENSA? (Lc. 14,1.7-14)
C’è un detto famoso
che esprime molto bene l’istinto dell’uomo a ricevere la ricompensa per ogni
cosa buona che compie: “neanche il cane muove la coda per nulla!” E’
istintivo nell’uomo attendersi qualcosa in cambio di una buona azione. Sappiamo
però che Gesù ci porta oltre ciò che è istintivo e, facendoci vedere il vero
bene, ci invita a sceglierlo con decisione libera e responsabile. Con la
parabola dell’invito a nozze e della scelta dell’ultimo posto, Gesù ci chiede
di combattere l’istinto di supremazia e di arrivismo che c’è in noi, per lasciare
spazio all’umiltà e al servizio vissuto nel nascondimento e nella gratuità.
Gesù ci insegna che il bene va compiuto solo in quanto tale, cioè, solo per il
fatto che è bene, e non per riceverne in cambio qualcosa. E’ l’atteggiamento
dell’umiltà che deve guidare ogni nostra azione: “Perché chiunque si
esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. Ma per entrare in
questa logica e comportarsi di conseguenza bisogna credere davvero che il bene
va fatto solo in quanto tale, indipendentemente dalla ricompensa che si riceve.
Purtroppo a volte si
sente dire che non vale la pena fare il bene se addirittura si riceve in cambio
il male. Qui sorge una domanda: “da chi dobbiamo attenderci la ricompensa?” Se
aspettiamo la ricompensa dagli uomini, sarà inevitabile la delusione per tutte
le volte che non la otteniamo. Ma se la aspettiamo da Dio siamo certi di
ottenerla. Gesù ci invita a fare del bene proprio a coloro che, anche volendo,
non hanno la possibilità concreta di contraccambiare: “…e sarai beato
perché non hanno da ricambiarti”. Da notare però che Gesù assicura
addirittura una duplice ricompensa a coloro che operano il bene: la prima è che
“sono beati”, cioè, felici, pieni di gioia e contenti di aver
fatto il bene; la seconda è quella che “essi ricevono alla risurrezione
dei giusti”. La ricompensa per il bene che si compie, con l’atteggiamento
della pura gratuità, c’è, e come se c’è, ma viene esclusivamente da Dio e non
dagli uomini. L’esempio più alto, come sempre, ci viene da Gesù, il quale non
ha ricevuto alcuna ricompensa dagli uomini per tutto il bene che ha fatto,
anzi, l’hanno inchiodato sulla croce. Ma Dio, il Padre, lo ha ricompensato
risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra. “Chi ha
orecchi per intendere intenda”.
don Pietro
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il commento