sabato 27 agosto 2016

Il pensiero di don Pietro - domenica 28 agosto 2016

DA CHI LA RICOMPENSA?   (Lc. 14,1.7-14)
C’è un detto famoso che esprime molto bene l’istinto dell’uomo a ricevere la ricompensa per ogni cosa buona che compie: “neanche il cane muove la coda per nulla!” E’ istintivo nell’uomo attendersi qualcosa in cambio di una buona azione. Sappiamo però che Gesù ci porta oltre ciò che è istintivo e, facendoci vedere il vero bene, ci invita a sceglierlo con decisione libera e responsabile. Con la parabola dell’invito a nozze e della scelta dell’ultimo posto, Gesù ci chiede di combattere l’istinto di supremazia e di arrivismo che c’è in noi, per lasciare spazio all’umiltà e al servizio vissuto nel nascondimento e nella gratuità. Gesù ci insegna che il bene va compiuto solo in quanto tale, cioè, solo per il fatto che è bene, e non per riceverne in cambio qualcosa. E’ l’atteggiamento dell’umiltà che deve guidare ogni nostra azione: “Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. Ma per entrare in questa logica e comportarsi di conseguenza bisogna credere davvero che il bene va fatto solo in quanto tale, indipendentemente dalla ricompensa che si riceve.
Purtroppo a volte si sente dire che non vale la pena fare il bene se addirittura si riceve in cambio il male. Qui sorge una domanda: “da chi dobbiamo attenderci la ricompensa?” Se aspettiamo la ricompensa dagli uomini, sarà inevitabile la delusione per tutte le volte che non la otteniamo. Ma se la aspettiamo da Dio siamo certi di ottenerla. Gesù ci invita a fare del bene proprio a coloro che, anche volendo, non hanno la possibilità concreta di contraccambiare: “…e sarai beato perché non hanno da ricambiarti”. Da notare però che Gesù assicura addirittura una duplice ricompensa a coloro che operano il bene: la prima è che “sono beati”, cioè, felici, pieni di gioia e contenti di aver fatto il bene; la seconda è quella che “essi ricevono alla risurrezione dei giusti”. La ricompensa per il bene che si compie, con l’atteggiamento della pura gratuità, c’è, e come se c’è, ma viene esclusivamente da Dio e non dagli uomini. L’esempio più alto, come sempre, ci viene da Gesù, il quale non ha ricevuto alcuna ricompensa dagli uomini per tutto il bene che ha fatto, anzi, l’hanno inchiodato sulla croce. Ma Dio, il Padre, lo ha ricompensato risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra. “Chi ha orecchi per intendere intenda”.

                                                                                                     don Pietro

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