domenica 19 dicembre 2021

Esegesi della Parola festiva - domenica 19 dicembre 2021

 Attendere: infinito del verbo amare. Solo le madri sanno come si attende. E
infatti il vangelo ci offre, mentre il Natale è qui, la guida di due donne in attesa.
Maria si mise in viaggio in fretta. Ecco il genio femminile: l'alleanza con
un'altra donna, Elisabetta. Da sola non sa se ce la farebbe a portare il peso del
mistero, del miracolo. Invece insieme faranno rinascere la casa di Dio.
Maria va leggera, portata dal futuro che è in lei, e insieme pesante di vita nuova,
di quel peso dolce che mette le ali e fa nascere il canto: una giovane donna
che emana libertà e apertura. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
L'anziana, anche lei catturata dal miracolo, benedice la giovane: benedetta tu
fra le donne, che sono tutte benedette.
Dove Dio giunge, scende una benedizione, che è una forza di vita che dilaga
dall'alto, che produce crescita d'umano e di futuro, come nella prima di tutte
le benedizioni: Dio li benedisse dicendo «crescete e moltiplicatevi» (Gen 1,28).
Due donne sono i primi profeti del nuovo testamento, e le immagino avvicinarsi
«a braccia aperte,/ inizio di un cerchio /
che un amore più vasto / compirà» (Margherita Guidacci). Il canto del magnificat
non nasce nella solitudine, ma nell'abbraccio di due donne, nello spazio
degli affetti. Le relazioni umane sono il sacramento di Dio quaggiù.
Magnifica l'anima mia
il Signore. Maria canta il «più grande canto rivoluzionario d'avvento» (D. Bonhoeffer),
coinvolge poveri e ricchi, potenti e umili, sazi e affamati di vita nel
sogno di un mondo nuovo.
Mi riempie di gioia il fatto che in Maria, la prima dei credenti, la visita di Dio
abbia l'effetto di una musica, di una lieta energia. Mentre noi sentiamo la
prossimità di Dio come un dito puntato, come un esame da superare, Maria
sente Dio venire come un tuffo al cuore, come un passo di danza a due, una
stanchezza finita per sempre, un vento che fa fremere la vela del futuro.
È così bello che la presenza di Dio produca l'effetto di una forza di giustizia
dirompente, che scardina la storia, che investe il mondo dei poveri e dei ricchi
e lo capovolge: quelli che si fidano della forza sono senza troni, i piccoli hanno
il nido nella mani di Dio.
Il Vangelo, raccontando la visita di Maria ad Elisabetta, racconta anche che
ogni nostro cammino verso l'altro, tutte le nostre visite, fatte o accolte, hanno
il passo di Dio e il sapore di una benedizione.
Il Natale è la celebrazione della santità che c'è in ogni carne, la certezza che
ogni corpo è una finestra di cielo, che l'uomo ha Dio nel sangue; che dentro il
battito umile e testardo del suo cuore batte - come nelle madri in attesa- un
altro cuore, e non si spegnerà più.

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