lunedì 29 gennaio 2018

Il pensiero di don Pietro - domenica 28 gennaio 2018

LA PAROLA CHE LIBERA DAL MALE (Mc. 1,21-28)

Non c’è bisogno di fare discorsi dimostrativi per riconoscere la presenza del male in tanta gente che oggi viene a trovarsi al centro di situazioni davvero imbarazzanti. Il demonio c’è e lo sanno soprattutto coloro che ne fanno esperienza. Tutti siamo continuamente esposti alle lusinghe del demonio. Il demonio o diavolo che dir si voglia è “colui che divide”, è colui che ci fa credere vero ciò che invece è solo una menzogna, è colui che si nasconde dietro le spoglie di ciò che appare piacevole, bello, buono, attraente. Il demonio è alla radice di ogni male: danneggia l’uomo nel profondo del suo intimo e nella concretezza delle sue azioni, che pertanto risultano malvage. Appare evidente come l’uomo moderno, ripiegato su se stesso e pieno di sé, non sia in grado di liberarsi dalle lusinghe del demonio, ma ne diventi facilmente succube. Corruzione dilagante su tutti i fronti, violenze e abusi di ogni genere ne sono la prova. Ma attenzione, tutte queste azioni malvage non le compie il demonio, bensì coloro che si lasciano convincere dalle sue lusinghe. Nasce una domanda: ci potrà mai essere qualcuno in grado di liberarci da tutto ciò? Gesù è la risposta! La Parola di Gesù può liberarci dal male che è in noi e fuori di noi! Nella sinagoga, di fronte a quell’uomo “posseduto da uno spirito impuro”, Gesù dimostra il suo potere sulle forze del male, in quelle parole taglienti e liberatorie: “Taci! Esci da lui!” Di fronte a Gesù il demonio non ha scampo, deve battere in ritirata, è vinto e sconfitto! Il mondo del maligno, con tutti coloro che si lasciano intrappolare dalla sua schiavitù, non ha nulla in comune con Gesù: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?” Chi sta con Gesù e gli consegna la propria vita, ha la certezza che il demonio non avrà più potere su di lui. Gesù è la rovina del maligno, il quale tuttavia cercherà sempre di insidiare il credente. Lo strazio provato dall’indemoniato mentre veniva liberato dal maligno, rappresenta la fatica della conversione e il continuo cambiamento a cui siamo chiamati. Il cammino della conversione non è mai indolore, ma la certezza che Gesù ha vinto il maligno ci darà le energie necessarie a continuare, e quella gioia che è il frutto di ogni parziale vittoria sul male, fino alla vittoria definitiva del paradiso. Nella giornata del Seminario siamo invitati a pregare per coloro che si stanno preparando a diventare annunciatori della Parola di Gesù, con la consapevolezza che essa sarà davvero potente e autorevole se resterà “Parola di Gesù”, ed essi le rimarranno umili servitori.          

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