IL CAMBIAMENTO CHE CI VUOLE (Mc. 1,1-8)
In
questa seconda domenica di Avvento irrompe sulla scena un personaggio strano,
forte, deciso, essenziale, sicuramente poco simpatico alle tendenze culturali
imperanti, se non addirittura detestato da quella morale “qualunquista” che lascia fare a ciascuno come gli piace e gli
pare. Avrete capito che si tratta di Giovanni Battista, cioè, colui che
battezzava i penitenti sulle rive del fiume Giordano. Il suo stile di vita era
sobrio e privo di fronzoli: “…era vestito di peli di cammello…e mangiava
cavallette e miele selvatico”. La sua predicazione era essenziale: “…battezzava
nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei
peccati”. Invitava i suoi contemporanei alla conversione, cioè, al
cambiamento di vita per poter accogliere il Messia: “Viene dopo di me colui che è più
forte di me…Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito
Santo”. Qui non ci sono mezze misure, per poter accogliere Gesù, il
Messia, bisogna cambiare vita, è necessario fare piazza pulita di tutti gli
idoli che ancora si nascondono nei nostri cuori. Se c’è una cosa che Gesù non
potrà mai accettare è la coabitazione anche con uno solo di questi idoli. Del
resto noi accogliamo Gesù come unico nostro Salvatore: “Gesù Cristo: in nessun altro c’è salvezza!” Se questa è la
condizione per accogliere Gesù, allora il cambiamento non è quello da una cosa
ad un’altra come se si dovesse cambiare semplicemente il vestito, bisogna
piuttosto cambiare colui che ci costruisce il vestito. Quello che ci viene
richiesto è un cambiamento radicale! Dobbiamo decidere se è sufficiente
cambiare macchina, cambiare casa, cambiare guardaroba o qualsiasi altra cosa,
oppure, se riteniamo necessario cambiare colui che dirige la nostra vita. E’
questo il cambiamento che ci vuole e che ci viene chiesto: consegnare la nostra
vita a Gesù, che sia lui ad istruirci e a guidarci. Non siamo forse stati
battezzati in Gesù Cristo? E se siamo stati battezzati in Cristo Gesù, abbiamo
ricevuto lo Spirito Santo: “Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi
battezzerà in Spirito Santo”. Pertanto, il nostro compito in vista del
Natale di Gesù, sarà soprattutto quello di combattere in noi ogni cosa che
voglia sostituirsi a lui, diventando così l’idolo di turno. Questo compito è un
lavoro paziente, umile, profondo, che ci accompagnerà costantemente in questa
vita. Lo Spirito Santo che abbiamo ricevuto ci conferisce la speranza di una
presenza viva, capace di sostenerci fino alla fine.
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