IL BUON SEME E LA ZIZZANIA (Mt.
13,24-43)
Gesù
continua a rivolgersi alle folle con parabole per spiegare il regno dei cieli,
questa meravigliosa realtà che egli è venuto a portare sulla terra perché gli
uomini se ne innamorassero proiettando la loro vita verso di esso. In questo
brano di Vangelo sono tre le parabole che Gesù racconta in successione, con le seguenti
immagini: il buon grano e la zizzania, il granello di senape e il lievito. Nel
complesso le tre parabole ci dicono che il regno dei cieli ha messo le sue
radici tra gli uomini nel mondo, e nessuna potenza avversa potrà mai impedire
che i suoi germogli possano crescere e fruttificare fino al raccolto finale.
Nel campo di Dio è stato piantato il buon seme, ma non avrà vita facile nel
crescere e svilupparsi perché un “nemico” vi ha piantato accanto la
zizzania. “Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La
zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo”.
Così Gesù personalizza il bene e il male identificandoli rispettivamente con i
figli del Regno e i figli del Maligno. Bene e male non sono pura teoria, ma
diventano realtà concreta in coloro che li scelgono. E’ chiaro allora che la
parabola del buon seme e della zizzania vuole insegnarci che la vita del
cristiano è una continua lotta contro il male, sapendo che non è mai vinto del
tutto. Il conflitto sarà permanente, mai concluso, ma sostenuto dalla speranza
e dalla consapevolezza che Dio ha vinto il Maligno. Una speranza che oggi è
messa a dura prova dalla crisi del vivere comune: l’angoscia per una guerra
mondiale a macchia di leopardo, la paura del terrorismo, il turbamento per le
vittime innocenti dei flussi migratori, l’insicurezza economica e il disagio
giovanile. Ma l’uomo di speranza non dà al male, alla morte e ai carnefici
l’ultima parola, perché crede alla potenza dell’amore di Dio che cura le ferite,
guarisce i cuori induriti e accoglie le vittime nel suo regno di luce. Il
cristiano sa che c’è il male e che a volte lui stesso si lascia convincere, ma
è altrettanto consapevole che solo la misericordia di Dio può vincere davvero
il male. Il granello di senape, “il più piccolo di tutti i semi ma, una
volta cresciuto, è più grande delle altre piante”, e il lievito che scompare nella pasta “finché
non fu tutta lievitata”, sono lì a testimoniare la potenza nascosta di
quel seme buono che Gesù è venuto a piantare nel mondo, e che niente e nessuno
potrà mai fermare. Certo, buon grano e zizzania cresceranno sempre insieme, “fino
alla mietitura”, ma la misericordia di Dio unita alla nostra buona
volontà impediranno che la zizzania abbia la meglio.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il commento