lunedì 5 settembre 2016

Il pensiero di don Pietro - domenica 4 settembre 2016

LA VITA E’ UN PROGETTO DI AMORE RESPONSABILE (LC. 14,25-33)

Le parole di Gesù non ci lasciano scampo né alternative, vanno dritte al significato profondo della nostra esistenza: “Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo”. Se vogliamo essere veri cristiani dobbiamo fare della nostra vita un progetto di amore responsabile, un amore che si apre alla reciprocità fino al dono totale di sé. Nella nostra società caratterizzata dal benessere e dai consumi, si è diffusa l’idea che la vita sia solo piacere, divertimento e vacanza; mentre gli aspetti della responsabilità, della fatica, della rinuncia e dell’impegno sono passati in secondo piano. Gesù ci richiama ad una idea più veritiera e realistica della vita, intesa e vissuta come scelta di un progetto di amore a tutto tondo, capace di orientare il nostro cammino e di assorbire tutte le nostre energie. Nella vita non c’è solo ciò che è bello e ciò che piace, ma ci sono aspetti più complessi ed intricati, come ad esempio il dolore, che Gesù ci aiuta a coniugare con la dolce legge dell’amore. Parlare della vita come di un progetto di amore responsabile, all’uditore contemporaneo sembra quasi di limitare la propria libertà e il desiderio insaziabile di spingere all’estremo le proprie possibilità. In realtà si tratta semplicemente di orientare la propria vita sulla strada indicata da Gesù, che passa necessariamente dalla rinuncia e dalla croce: “Chiunque di voi non rinuncia a tutti suoi averi, non può essere mio discepolo”. Qui dobbiamo intenderci, se decidiamo di seguire Gesù, dobbiamo scartare tutte le altre opzioni: “Non potete servire Dio e la ricchezza…” Nel seguire Gesù ci accorgeremo che, se pure la strada non è facile, tuttavia la possiamo percorrere con il sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore. “Una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse…” Gesù non vuole deludere nessuno, parla chiaro e la sua promessa è sempre la stessa: “…sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”. Direi che, comunque vadano le cose, valga la pena scegliere di seguire Gesù. Se non altro perché crediamo e sappiamo come andrà a finire.

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