Tra i testimoni
d'Avvento, tra coloro che rendono, «testimonianza alla luce » (Gv 1,7.8) e ci
accompagnano al Natale, entra Giuseppe, uomo giusto che sogna e ama, non parla
e agisce. Prima che andassero a vivere insieme Maria si trovò incinta. Sorpresa
assoluta della creatura che arriva a concepire l'inconcepibile, il proprio
Creatore. Qualcosa che però strazia il cuore di Giuseppe, che si sente tradito.
Ed entra in crisi: non volendo accusarla pubblicamente pensò di ripudiarla in
segreto. Vive il conflitto tra la legge di Dio che ribadisce più volte:
toglierai di mezzo a te il peccatore (cfr Deut 22,22) e l'amore per quella
giovane donna. Giuseppe è innamorato di Maria, non si dà pace, continua a
pensare a lei, a sognarla di notte. Ma basta che la corazza della legge venga
appena incrinata, scalfita dall'amore, che lo Spirito irrompe e agisce. Mentre
stava considerando queste cose, ecco che in sogno un angelo... Giuseppe, mani
indurite dal lavoro e cuore intenerito e ferito, non parla ma sa ascoltare i
sogni che lo abitano: l'uomo giusto ha gli stessi sogni di Dio. Giuseppe fece
come gli aveva detto l'angelo, sceglie l'amore per Maria, perché «mettere la
legge prima della persona è l'essenza della bestemmia» (Simone Weil). E in
questo modo è profeta che anticipa e prepara le scelte che farà Gesù, quando
infrangerà la legge del sabato per guarire il dolore dell'uomo. Eccoli i
giusti: «la nostra unica regola è l'amore; lasciare la regola ogni volta che
essa è in contrasto con l'amore» (sorella Maria di Campello) Maria lascia la
casa del sì detto a Dio e va nella casa del sì detto a un uomo, ci va da donna innamorata,
con il suo cuore di carne, in tenerezza e libertà. Maria e Giuseppe, poveri di
tutto ma non d'amore, sono aperti al mistero proprio perché se c'è qualcosa
sulla terra che apre la via all'assoluto, questa cosa è l'amore, luogo
privilegiato dove arrivano angeli. Il cuore è la porta di Dio. Giuseppe prende
con sé Maria e il bambino, quel figlio che non ha generato, di cui però sarà
vero padre perché lo amerà, lo farà crescere, lo farà felice, gli insegnerà il
mestiere di uomo, e a sognare, e a credere nell'amore. Giuseppe non ha sogni di
immagini, ma sogni di parole. Un sogno di parole è offerto anche a tutti noi: è
il Vangelo. E sono offerti angeli: in ognuna delle nostre case Dio manda i suoi
messaggeri, come in quella di Maria; invia sogni e progetti, come in quella di
Giuseppe. I nostri angeli non hanno ali, sono le persone che condividono con
noi pane e amore; vivono nella nostra casa ma sono messaggeri dell'invisibile e
annunciatori dell'infinito: angeli che nella loro voce portano il seme della
Parola di Dio.
(E. Ronchi)
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