Gesù, sempre
spiazzante nelle sue proposte, indica tre condizioni per seguirlo. Radicali. La
prima: Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la
moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può
essere mio discepolo. Gesù punta tutto sull'amore. Lo fa con parole che
sembrano cozzare contro la bellezza e la forza dei nostri affetti, la prima felicità
di questa vita. Ma il verbo centrale su cui poggia la frase è: se uno non mi
"ama di più". Allora non di una sottrazione si tratta, ma di una
addizione. Gesù non sottrae amori, aggiunge un "di più". Il discepolo
è colui che sulla luce dei suoi amori stende una luce più grande. E il
risultato non è una sottrazione ma un potenziamento: Tu sai quanto è bello dare
e ricevere amore, quanto contano gli affetti della famiglia, ebbene io posso
offrirti qualcosa di ancora più bello. Gesù è la garanzia che i tuoi amori saranno
più vivi e più luminosi, perché Lui possiede la chiave dell'arte di amare. La
seconda condizione: Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a
me. Non banalizziamo la croce, non immiseriamola a semplice immagine delle inevitabili
difficoltà di ogni giorno, dei problemi della famiglia, della fatica o malattia
da sopportare con pace. Nel Vangelo "croce" contiene il vertice e il riassunto
della vicenda di Gesù: amore senza misura, disarmato amore, coraggioso amore,
che non si arrende, non inganna e non tradisce. La prima e la seconda
condizione: amare di più e portare la croce, si illuminano a vicenda; portare
la croce significa portare l'amore fino in fondo. Gesù non ama le cose lasciate
a metà, perché generano tristezza: se devi costruire una torre siediti prima e
calcola bene se ne hai i mezzi. Vuole da noi risposte libere e mature,
ponderate e intelligenti. Ed elenca la terza condizione: chiunque di voi non
rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo. La rinuncia che
Gesù chiede non è un sacrificio, ma un atto di libertà: esci dall'ansia di
possedere, dalla illusione che ti fa dire: "io ho, accumulo, e quindi sono
e valgo". "Un uomo non vale mai per quanto possiede, o per il colore
della sua pelle, ma per la qualità dei suoi sentimenti "(M. L. King).
"Un uomo vale quanto vale il suo cuore" (Gandhi). Non lasciarti
risucchiare dalle cose: la tua vita non dipende dai tuoi beni. Lascia giù le
cose e prendi su di te la qualità dei sentimenti. Impara non ad avere di più,
ma ad amare bene. Gesù non intende impossessarsi dell'uomo, ma liberarlo,
regalandogli un'ala che lo sollevi verso più libertà, più amore, più consapevolezza.
Allora nominare Cristo, parlare di vangelo equivale sempre a confortare il
cuore della vita.
(E. Ronchi)
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