Dà la tua pace al mio trambusto
Se uno mi ama,
osserverà la mia parola. Il primo posto nel Vangelo non spetta alla morale, ma
alla fede, che è una storia d'amore con Dio, uno stringersi a Lui come di
bambino al petto della madre e non la vuol lasciare, perché è vita. Se uno mi
ama, vivrà la mia Parola. E noi abbiamo capito male, come se fosse scritto:
osserverà i miei comandamenti. Ma la Parola non si riduce a comandamenti, è
molto di più. La Parola «opera in voi che credete » (1 Ts 2,13), crea, genera,
accende, spalanca orizzonti, illumina passi, semina di vita i campi della vita.
Noi pensiamo: Se osservo le sue leggi, io amo Dio. E non è così, perché puoi
essere un cristiano osservante anche per paura, per ricerca di vantaggi, o per
sensi di colpa. Ci hanno insegnato: se ti penti, Dio ti userà misericordia.
Invece la misericordia previene il pentimento, il tempo della misericordia è
l'anticipo, quello di Dio è amore preveniente. Cosa vuol dire amare il Signore
Gesù? Come si fa? L'amore a Dio è un'emozione, un gesto o molti gesti di
carità, molte preghiere e sacrifici? No. Amare comincia con una resa a Dio, con
il lasciarsi amare. Dio non si merita, si accoglie. Proprio come continua il
Vangelo oggi: e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Noi siamo
il cielo di Dio, abitato da Dio intero, cielo spazioso in cui spazia il Signore
della vita. Un campo dove cade pioggia di vita, in cui il sole sveglia i
germogli del grano. Capisco che non posso fare affidamento sui pochi centesimi
di amore che soli mi appartengono, non bastano per quasi nulla. Nei momenti
difficili, se non ci fossi tu, Padre saldo, Figlio tenero, Spirito vitale, cosa
potrei comprare con le mie monetine? Lo Spirito vi insegnerà ogni cosa e vi
ricorderà tutto quello che vi ho detto. Si tratta di una affermazione che
scintilla di profezia. Insegnare e ricordare, sono i due verbi dove soffia lo
Spirito: il riportare al cuore le grandi parole di Gesù e l'apprendimento di
nuove sillabe divine; ciò che è stato detto "in quei giorni" e ciò che
lo Spirito continua a insegnare in questo tempo. L'umiltà di Gesù: neppure lui
ha insegnato tutto, se ne va e avrebbe ancora cose da trasmettere. La libertà
di Gesù: non chiude i suoi dentro recinti di parole ma insegna sentieri, spazi
di ricerca e di scoperta, dove ha casa lo Spirito. Che bella questa Chiesa e
questa umanità profetiche, catturate dal Soffio di Dio! Questo Spirito che
convoca tutti, non soltanto i profeti di un tempo, o le gerarchie di oggi, ma
tutti noi, toccati al cuore da Cristo e che non finiamo di inseguirne le
tracce. E ci fa rinascere come cercatori d'oro, impegnati a inventare luoghi
dove si parli con amore dell'Amore.
(E.
Ronchi)
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il commento