Era perduto ed è
stato ritrovato!
Un padre aveva due
figli. Ogni volta questo inizio, semplicissimo e favoloso, mi affascina, come
se qualcosa di importante stesse di nuovo per accadere. Nessuna pagina al mondo
raggiunge come questa la struttura stessa del nostro vivere con Dio, con noi
stessi, con gli altri. L'obiettivo di questa parabola è precisamente quello di
farci cambiare l'opinione che nutriamo su Dio. Io voglio bene al prodigo. Il
prodigo è storia.
Storia di umanità
ferita eppure incamminata. Felix culpa che gli ha permesso di conoscere più a
fondo il cuore del Padre. Se ne va, un giorno, il più giovane, in cerca di se
stesso, in cerca di felicità. La casa non gli basta, il padre e il fratello non
gli bastano. E forse la sua ribellione non è che un preludio ad una
dichiarazione d'amore. Quante volte i ribelli in realtà sono solo dei
richiedenti amore. Cerca la felicità nelle cose, ma si accorge che le cose
hanno un fondo e che il fondo delle cose è vuoto. Il prodigo si ritrova un
giorno a pascolare i porci: il libero ribelle è diventato un servo, a
disputarsi il cibo con le bestie. Allora ritorna in sé, dice il racconto,
chiamato da un sogno di pane (la casa di mio padre profuma di pane...) Ci sono
persone nel mondo con così tanta fame che per loro Dio non può avere che la
forma di un Pane (Gandhi). Non torna per amore, torna per fame. Non torna
perché pentito, ma perché ha paura e sente la morte addosso. Ma a Dio non
importa il motivo per cui ci mettiamo in viaggio. È sufficiente che compiamo un
primo passo. L'uomo cammina, Dio corre. L'uomo si avvia, Dio è già arrivato.
Infatti: il padre, vistolo di lontano, gli corse incontro... E lo perdona prima
ancora che apra bocca, di un amore che previene il pentimento. Il tempo della misericordia
è l'anticipo. Si era preparato delle scuse, il ragazzo, continuando a non
capire niente di suo padre. Niente di Dio, che perdona non con un decreto, ma
con una carezza (papa Francesco). Con un abbraccio, con una festa. Senza
guardare più al passato, senza rivangare ciò che è stato, ma creando e
proclamando un futuro nuovo. Dove il mondo dice "perduto", Dio dice
"ritrovato"; dove il mondo dice "finito", Dio dice
"rinato". Il Padre infine esce a pregare il figlio maggiore, alle
prese con l'infelicità che deriva da un cuore non sincero, un cuore di servo e
non di figlio, e tenta di spiegare e farsi capire, e alla fine non si sa se ci
sia riuscito. Un padre che non è giusto, è di più: è amore, esclusivamente
amore. Allora Dio è così? Così eccessivo, così tanto, così esagerato? Sì, il
Dio in cui crediamo è così. Immensa rivelazione per cui Gesù darà la sua vita.
(E.
Ronchi)
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