venerdì 1 marzo 2019

Esegesi della parola festiva - domenica 3 marzo 2019

Il nostro è tempo di guide cieche?
Il Vangelo di oggi, VIII domenica per annum, riporta una frase di Gesù che sembra una descrizione esatta dello sbandamento tipico del nostro tempo. In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: "Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? Il discepolo non è più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro". E più avanti: “Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo" (Lc 6, 39-45). Ogni giorno ci troviamo di fronte a fatti di cronaca che non coinvolgono solo i giovani, vittime troppe volte dell’inesperienza più che dalla cattiveria, ma anche adulti che dovrebbero avere pure imparato a distinguere il bene dal male. A meno che abbiano falsato la propria coscienza. Talmente è assurdo quello che capita, tutte le volte, soprattutto per fatti eclatanti, ci domandiamo: "Come mai è potuto accadere questo?”. Ad esempio il delitto del giovane nel tempo di scuola, compiuto contro la ragazza che lo aveva respinto, o come l'adolescente che si toglie la vita perché non riesce bene negli studi, e potremmo continuare all'infinito. Ogni volta che succede questo, gli opinionisti vanno a caccia delle cause e puntualmente ci dicono che il nostro è "un tempo che ha cancellato i valori fondamentali dell'uomo, valori su cui poggia la gioia dell'esistenza". E i valori eterni e fondamentali sono quelli che Dio, nostro Padre, ci ha dato. Altre volte gli opinionisti più semplicemente affermano che è venuto a mancare il "senso della vita". Parole che dicono ben poco e spiegano nulla. La verità è che oggi si seguono falsi modelli di vita. Sono i "cattivi maestri". Questo ci dice l’importanza del ruolo dei genitori che devono farsi punto di riferimento, perché testimonino nella vita una condotta che sia via della sapienza. Devono stare attenti che i loro ragazzi non "escano di strada". Gesù Cristo è la nostra vera strada, Egli ci dice: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. Occorre allora avere bene in mente che non è solo importante avere fatto dono della vita: più importante è "dare il senso della vita", e di questo solo la fede ce ne fa dono. Quanti giovani si sono persi, nascondendosi dietro la scusa "fanno tutti così". E "i frutti si vedono poi dall'albero". Vi chiedo: chi oggi può essere "un riferimento che sia come un faro della vita da seguire"? Ho tanti esempi nella mia esperienza pastorale che a volte mi dicono come i giovani, soprattutto, cerchino "riferimenti di vita". Quando si va in montagna, ci si sente sicuri soprattutto nei punti più difficili, stringendo forte la mano della guida alpina: ti dà sicurezza. E così dovrebbe essere nella vita. Carissimi, diamoci una mano a scoprire i "veri maestri"!

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