Il nostro è tempo di guide cieche?
Il Vangelo di oggi, VIII domenica per annum, riporta una frase di
Gesù che sembra una descrizione esatta dello sbandamento tipico del nostro tempo.
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: "Può forse un
cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? Il discepolo
non è più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro".
E più avanti: “Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero
cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo
frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un
rovo" (Lc 6, 39-45). Ogni giorno ci troviamo di fronte a fatti di cronaca che
non coinvolgono solo i giovani, vittime troppe volte dell’inesperienza più che
dalla cattiveria, ma anche adulti che dovrebbero avere pure imparato a
distinguere il bene dal male. A meno che abbiano falsato la propria coscienza.
Talmente è assurdo quello che capita, tutte le volte, soprattutto per fatti
eclatanti, ci domandiamo: "Come mai è potuto accadere questo?”. Ad esempio
il delitto del giovane nel tempo di scuola, compiuto contro la ragazza che lo
aveva respinto, o come l'adolescente che si toglie la vita perché non riesce
bene negli studi, e potremmo continuare all'infinito. Ogni volta che succede
questo, gli opinionisti vanno a caccia delle cause e puntualmente ci dicono che
il nostro è "un tempo che ha cancellato i valori fondamentali dell'uomo,
valori su cui poggia la gioia dell'esistenza". E i valori eterni e
fondamentali sono quelli che Dio, nostro Padre, ci ha dato. Altre volte gli
opinionisti più semplicemente affermano che è venuto a mancare il "senso
della vita". Parole che dicono ben poco e spiegano nulla. La verità è che
oggi si seguono falsi modelli di vita. Sono i "cattivi maestri".
Questo ci dice l’importanza del ruolo dei genitori che devono farsi punto di riferimento,
perché testimonino nella vita una condotta che sia via della sapienza. Devono
stare attenti che i loro ragazzi non "escano di strada". Gesù Cristo
è la nostra vera strada, Egli ci dice: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”.
Occorre allora avere bene in mente che non è solo importante avere fatto dono
della vita: più importante è "dare il senso della vita", e di questo
solo la fede ce ne fa dono. Quanti giovani si sono persi, nascondendosi dietro
la scusa "fanno tutti così". E "i frutti si vedono poi
dall'albero". Vi chiedo: chi oggi può essere "un riferimento che sia
come un faro della vita da seguire"? Ho tanti esempi nella mia esperienza
pastorale che a volte mi dicono come i giovani, soprattutto, cerchino
"riferimenti di vita". Quando si va in montagna, ci si sente sicuri
soprattutto nei punti più difficili, stringendo forte la mano della guida
alpina: ti dà sicurezza. E così dovrebbe essere nella vita. Carissimi, diamoci
una mano a scoprire i "veri maestri"!
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