sabato 3 novembre 2018

Il pensiero di don Pietro - domenica 4 novembre 2018


C’E’ UN SOLO COMANDAMENTO: L’AMORE! (Mc 12,29-34)
Nella vita facciamo tante cose, tanto da risultare dei faccendieri incapaci di ricondurre quelle cose all’unità, perché abbiano un senso compiuto. Spesso siamo dilaniati e divisi nel vedere che non siamo in grado di fare tutto quanto ci viene richiesto. Oggi Gesù ci aiuta a superare questo dilemma insegnandoci che basta l’amore a guidare ogni nostra azione. Allo scriba che gli chiedeva quale fosse il primo dei comandamenti, Gesù risponde: “Il primo è: Ascolta Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore”. Gesù ribadisce innanzitutto che ci vuole un interlocutore, uno a cui fare riferimento, uno a cui porgere il nostro orecchio, uno a cui obbedire. Infatti, non siamo noi a stabilire i comandamenti, ma è Dio a fissare le regole che, come vedremo, dovranno tutte essere ricondotte all’unico comandamento dell’amore. Gesù ci richiama all’atteggiamento dell’ascolto e della obbedienza all’unico Dio. Dunque, prima di tutto dobbiamo metterci in ascolto dell’unico Dio e Signore. Senza questa priorità non siamo in grado di capire e di compiere tutto il resto. Ora, questo unico Dio e Signore ci ordina: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza…Amerai il tuo prossimo come te stesso”. L’amore che coinvolge la persona in modo totalizzante e globale è la cosa più importante: “Non c’è altro comandamento più grande di questi”. Quindi, amare Dio e amare il prossimo sono due realtà inseparabili, o meglio sarebbe dire un’unica realtà: l’amore. Siamo chiamati a questa unità di amore innanzitutto verso noi stessi: illuminati dallo Spirito Santo Amore riusciremo ad armonizzare le esigenze del nostro corpo, della nostra anima e del nostro spirito in un’unica voce che si innalza verso Dio. L’amore costa e ciascuno di noi è consapevole di quanto costi amare se stessi, nella verità, dinanzi a Colui che ci ha creati ed insieme alle altre creature. Siamo anche chiamati ad essere uniti nell’amore all’interno delle nostre famiglie, spesso fragili. E non possiamo permetterci doppiezza nella nostra maniera di amare Dio e di amare il prossimo. Ecco che, la partecipazione alla vita sacramentale e specialmente alla celebrazione eucaristica domenicale, non può e non deve essere staccata dalla concreta solidarietà ai fratelli più bisognosi. Amare costa, non è semplice! A volte ci sembra impossibile? La grazia di Dio previene la debolezza della nostra natura!   

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