C’E’ UN SOLO COMANDAMENTO: L’AMORE! (Mc 12,29-34)
Nella
vita facciamo tante cose, tanto da risultare dei faccendieri incapaci di
ricondurre quelle cose all’unità, perché abbiano un senso compiuto. Spesso
siamo dilaniati e divisi nel vedere che non siamo in grado di fare tutto quanto
ci viene richiesto. Oggi Gesù ci aiuta a superare questo dilemma insegnandoci
che basta l’amore a guidare ogni nostra azione. Allo scriba che gli chiedeva
quale fosse il primo dei comandamenti, Gesù risponde: “Il primo è: Ascolta Israele! Il
Signore nostro Dio è l’unico Signore”. Gesù ribadisce innanzitutto che
ci vuole un interlocutore, uno a cui fare riferimento, uno a cui porgere il
nostro orecchio, uno a cui obbedire. Infatti, non siamo noi a stabilire i
comandamenti, ma è Dio a fissare le regole che, come vedremo, dovranno tutte
essere ricondotte all’unico comandamento dell’amore. Gesù ci richiama
all’atteggiamento dell’ascolto e della obbedienza all’unico Dio. Dunque, prima
di tutto dobbiamo metterci in ascolto dell’unico Dio e Signore. Senza questa
priorità non siamo in grado di capire e di compiere tutto il resto. Ora, questo
unico Dio e Signore ci ordina: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo
cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua
forza…Amerai il tuo prossimo come te stesso”. L’amore che coinvolge la
persona in modo totalizzante e globale è la cosa più importante: “Non
c’è altro comandamento più grande di questi”. Quindi, amare Dio e amare
il prossimo sono due realtà inseparabili, o meglio sarebbe dire un’unica
realtà: l’amore. Siamo chiamati a questa unità di amore innanzitutto verso noi
stessi: illuminati dallo Spirito Santo Amore riusciremo ad armonizzare le
esigenze del nostro corpo, della nostra anima e del nostro spirito in un’unica
voce che si innalza verso Dio. L’amore costa e ciascuno di noi è consapevole di
quanto costi amare se stessi, nella verità, dinanzi a Colui che ci ha creati ed
insieme alle altre creature. Siamo anche chiamati ad essere uniti nell’amore
all’interno delle nostre famiglie, spesso fragili. E non possiamo permetterci
doppiezza nella nostra maniera di amare Dio e di amare il prossimo. Ecco che,
la partecipazione alla vita sacramentale e specialmente alla celebrazione
eucaristica domenicale, non può e non deve essere staccata dalla concreta
solidarietà ai fratelli più bisognosi. Amare costa, non è semplice! A volte ci
sembra impossibile? La grazia di Dio previene la debolezza della nostra natura!
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