IL MIO REGNO NON E’ DI QUESTO MONDO… (Gv
18,33b-37)
Sarà
capitato anche a noi di essere affrontati a muso duro da qualcuno che,
minaccioso ci gridava addosso: “ma lei
non sa chi sono io?” Magari lasciandoci suggestionare al punto da non saper
cosa rispondere. Questo modo di fare e di essere rispecchia la mentalità di chi
crede di avere tanto potere, al punto da “schiacciare”
il fratello trattandolo come un essere inferiore. Riflettendo su questo
comportamento, purtroppo abbastanza diffuso presso coloro che esercitano un
ruolo di autorità, viene un po’ di tristezza. Ma ci rincuora il messaggio di
Gesù, che oggi si presenta a noi come un re di pace, di perdono e di grande
amore. Attenzione però a non attribuire a Gesù il potere che lui non vuole
esercitare e che non gli è dato di esercitare! Qual è allora il potere che Gesù
ha e come lo esercita? Di fronte a Pilato che gli chiede se lui era re,
risponde: “Sì, tu l’hai detto, io sono re, ma il mio regno non è di questo mondo”.
E subito dopo quando ancora Pilato lo interroga dicendogli di avere il potere
di liberarlo o di metterlo a morte, Gesù risponde: “Tu non avresti alcun potere se
non ti fosse stato dato dall’alto” e ancora: “Se il mio regno fosse di questo
mondo i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai
Giudei”. Sono tutte affermazioni che esprimono un potere, ma non alla
maniera umana, non nel modo in cui noi pensiamo. Ci sono, ad esempio, diverse
occasioni in cui Gesù non salva se stesso, pur avendone il potere: nel deserto,
di fronte al tentatore che lo invita a trasformare le pietre in pane perché ha
fame e a buttarsi dal pinnacolo del tempio per diventare il dominatore del
mondo, ma Gesù non lo fa perché non è questo il suo potere. Come quando gli
chiedono di scendere dalla croce: “Ha salvato gli altri non può salvare se
stesso”. Certamente Gesù avrebbe potuto scendere dalla croce e salvare
se stesso, ma non è questo il modo in cui lui vuole esercitare il suo potere.
Come se Gesù ci dicesse: non è questo il potere che ho, che voglio, che mi è
stato dato. Il potere ricevuto dal Padre riguarda la mia vita: “Ho
il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo”. Perché: “Il
Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la
propria vita in riscatto per molti”. Gesù si mostra forte e debole allo
stesso tempo: tanto forte da essere la risurrezione e la vita, così debole e
fragile da cadere in terra come un chicco di grano che muore. Gesù ci insegna
che il vero potere è l’amore e il vero amore è il dono totale di sé
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