IL PRIMO? E’ IL SERVITORE DI TUTTI! (Mc
9,30-37)
Nessuno
è immune dalla tentazione di primeggiare sugli altri! Direi che è
un’inclinazione innata, cioè, propria della natura umana. Ma se non si vuole
che questa inclinazione faccia danni, è necessario “educarla”, cioè, orientarla verso il servizio agli altri, per
evitare che diventi una sopraffazione, una prepotenza, una superbia arrogante.
Gesù ci insegna proprio il giusto atteggiamento da tenere: “Se uno vuole essere il primo,
sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti”. Dunque, il primeggiare
c’è, non viene eliminato, ma viene orientato verso il servizio agli altri, a
tutti gli altri. Tu hai delle doti, delle capacità, delle risorse, dei doni?
Bene, metti tutto a servizio dei fratelli! Più facile a dirlo che a farlo. Ma
Gesù ci ha abituato alle cose ritenute da noi umani impossibili, eppure più che
possibili a coloro che si fidano di Dio. Noi umani spesso consideriamo
impossibile fare ciò che Gesù ci chiede, ma siamo talmente miopi da non
accorgerci che, comportandoci seguendo la nostra mentalità, in realtà ci
complichiamo la vita. Infatti, da dove derivano le discordie, i litigi, le
contese rabbiose e fratricide? Derivano dal nostro desiderio insaziabile di
primeggiare sugli altri. L’insegnamento di Gesù è quanto di più opportuno e
necessario ci sia per farci cambiare rotta. Non dobbiamo guardare alla
difficoltà che realmente esiste nel mettere in pratica ciò che Gesù ci chiede,
quanto fissare il nostro sguardo sulla cosa che davvero conta: vivere in pace
con tutti, condividere le risorse che Dio ha messo a nostra disposizione,
camminare insieme verso la stessa direzione. Per fare questo, l’unico modo, non
idealistico ma concreto e realistico, è mettere in pratica l’insegnamento di
Gesù: “Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di
tutti”. Per dare ancora più forza a questo insegnamento, Gesù fa un
gesto significativo, mette al centro un bambino, che a quel tempo apparteneva
alla categoria degli “ultimi”,
indicandolo come esempio per tutti. Non ci stanchiamo di ripetere, prima a noi
stessi e poi agli altri, che questo atteggiamento di “abbassamento”, di servizio e di accoglienza, è davvero l’unico
modo intelligente e realistico di vivere in pace con tutti. Se poi consideriamo
l’inclinazione innata di primeggiare sugli altri, sia questo atteggiamento di
mettersi a disposizione di tutti nel servizio, l’unico nostro modo di
primeggiare: non desideriamo nessun altro modo che questo di primeggiare!
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