GUIDATI DALLO
SPIRITO (Gv 15,26-27; 16,12-15)
La premessa doverosa è
che senza lo Spirito tutto si trasformerebbe in polvere, anzi, pure la polvere
non ci sarebbe e non ci sarebbe vita sulla faccia della terra e in tutto l’universo.
Ciò premesso facciamo qualche considerazione in occasione della solennità della
Pentecoste, la festa che dà inizio ad una nuova era, ad una storia nuova dell’umanità,
una storia che avrà il suo compimento definitivo alla fine del mondo. Avviene
per noi, cristiani del XXI secolo, ciò che è stato per gli apostoli: chiusi
nella stanza del cenacolo, densa di ricordi e di nostalgia, vennero gettati
dallo Spirito nelle piazze del mondo, ad affrontare lingue e culture diverse,
ostacoli e difficoltà, consensi e rifiuti, per annunciare Cristo crocifisso e risorto
e portare la sua Buona Notizia. Così anche noi, che rischiamo di rinchiuderci
in piccoli luoghi sicuri, nel tepore di una fraternità tanto intensa quanto
ristretta, dobbiamo lasciarci trasportare dallo Spirito dove e come egli ci
guida. Perché lo Spirito è vento che spazza via la paura, spinge ad
affrontare il mare aperto della storia, senza timori e senza pregiudizi, senza compromessi
e senza rimpianti. Perché lo Spirito è un fuoco che infiamma i cuori, li
accende di una forza e di un entusiasmo nuovi. Brucia tutto ciò che è attaccamento
inutile al passato e apre al nuovo che fa irruzione nella storia: “Ecco, faccio
nuove tutte le cose”. Perché lo Spirito suscita una parola nuova,
capace di raggiungere il profondo degli animi, di interpellare le coscienze, di
destare il desiderio di una vita nuova. La diversità di razze, culture, lingue
e tradizioni non costituisce una barriera insormontabile perché l’amore ha un linguaggio
universale che può arrivare a tutti. Perché lo Spirito è un alito, un
soffio che ci fa respirare un’aria nuova. Ci sottrae all’aria viziata dell’egoismo,
del calcolo, del bisogno di emergere e di accumulare e ci fa assaporare il
gusto del Vangelo, il profumo della generosità, della limpidezza, della compassione,
della solidarietà. Ci libera dalle patologie che inquinano il cuore e la mente
e ci rende capaci di percorrere la via nuova, tracciata da Cristo. Ecco perché
l’appuntamento con la festa di Pentecoste risulta decisivo per ognuno di noi,
infatti, siamo invitati a riconoscere la presenza e l’azione dello Spirito nella
nostra storia personale e in quella dell’umanità. In definitiva, è proprio lui
la ragione della nostra speranza e il motivo per cui non siamo abbandonati al
caso né all’arroganza dei potenti di turno, ma siamo guidati verso quel mondo
nuovo che Gesù ha annunciato e inaugurato con la sua passione, morte e risurrezione.
don Pietro
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