INVITATI ALLA FESTA DI NOZZE DEL FIGLIO
(Mt. 22,1-14)
Come
al solito, anche in questa parabola, facciamo fatica a comprendere il
comportamento di questo re che, dopo aver ricevuto il rifiuto di tutti gli
invitati, si rivolge a chiunque trova facendolo entrare quasi a forza alla
festa di nozze del figlio. Come al solito la nostra mentalità è lontana da
quella di Dio. La parabola interpreta molto bene l’atteggiamento di
indifferenza nei confronti di Dio e del suo amore per l’umanità, oggi sempre
più diffuso. Ci sono gli indifferenti
esistenziali, la cui indifferenza non riguarda solo Dio, ma
complessivamente l’esistenza tutta. Purtroppo a questa categoria appartengono
parecchi giovani, sempre annoiati, interessati solo a compilare la propria
pagina di faceboock o a giocare alla play station, o a fare nulla tutto il
giorno. Ma forse costoro appartengono a quella folla di poveri di senso, di
speranza e di ragioni di vita, che vengono chiamati in un secondo tempo, dopo
che gli invitati hanno declinato l’invito. E li si potrà trovare al banchetto.
Ci sono poi gli indifferenti materiali,
cioè, talmente presi dai loro affari, dai loro interessi e impegni da non avere
proprio tempo per Dio. Travolti come sono dalla “schiuma” della vita, dalla sua parte superficiale, da non
accorgersi dello spirito, con le sue domande, la sua ricchezza, le sue
aspirazioni profonde. Questi sono la stragrande maggioranza, in una società
consumista che ha riempito la vita di cose, soffocato l’essenziale e anestetizzato
le coscienze. Nelle loro giornate non c’è spazio per il silenzio, non c’è tempo
per la preghiera, non c’è considerazione per Dio. Infine ci sono gli indifferenti motivati, nel senso che
hanno fatto l’esperienza di un Dio come di uno che toglie qualcosa alla vita e
alla gioia di vivere. Forse, dell’insegnamento che hanno ricevuto sulla vita
cristiana, si ricordano solo sacrifici, rinunce, mortificazioni, doveri e
impegni. Una vita senza amore, senza festa, senza Dio. Ma questa non è la vera
vita cristiana. Meglio stare alla larga da un Dio cosi. E’ chiaro che siamo di
fronte a un’immagine distorta e sbagliata di Dio: non è questo il Dio di Gesù!
E noi, a quale di questi tre tipi assomigliamo? La domanda è d’obbligo, poiché
desideriamo evitare il rischio di restare intrappolati in qualcuno di questi
atteggiamenti di indifferenza. La nostra partecipazione al banchetto della
domenica, nel giorno del Signore, deve esprimere il nostro impegno di
responsabilità, di carità e di amore ai fratelli, in grado di farci trovare
alla festa di Dio con la veste nuziale.
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