LA PAURA E IL CORAGGIO (Mt. 10,26-33)
Il
nostro mondo è pieno di paure: paura dell’Isis, paura degli immigrati, paura
del “diverso”, paura dei vicini, paura di noi stessi, paura della sofferenza,
paura della morte… E sapete perché abbiamo così tante paure? Perché non abbiamo
più la fiducia: abbiamo smesso di fidarci di noi stessi, degli altri e di Dio!
Attenti che, se perdiamo la fiducia, diventiamo preda di tutte le paure del
mondo. Gesù viene in nostro soccorso invitandoci a non avere paura: “Non
abbiate paura degli uomini…di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno il
potere di uccidere l’anima…” Gesù ci conduce alle radici profonde della
nostra vita invitandoci ad avere fiducia di colui che sta all’inizio e alla
fine, cioè, Dio: “Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno
cadrà a terra senza il volere del Padre vostro… voi valete più di molti
passeri!” Dunque, fiducia e fedeltà a Dio, al suo progetto
provvidenziale di amore e di misericordia. Per sconfiggere le paure che ci sono
in noi non c’è altra strada che questa: avere
fiducia in Dio, infatti, egli porterà a compimento l’opera che ha iniziato
in noi e nel mondo. E veniamo a parlare del coraggio, questo sentimento, o
meglio, atteggiamento profondo del cuore che ci fa essere grandi oppure
miserabili. Purtroppo la mentalità più diffusa considera il coraggio in
relazione ai muscoli e alla forza fisica. Ed è una delle cause che permette ai
litigi di sfociare nella violenza e alle ostilità tra i popoli nella guerra. Ma
attenzione: Gesù ci mette in guardia da questa mentalità che guida i potenti di
questo mondo! Non saranno loro, né le strategie e i compromessi dei mafiosi o
corrotti, che spesso sembrano impadronirsi della realtà, ad avere la meglio.
Dinanzi alla storia della salvezza, i disegni dei potenti mostrano tutta la
loro inconsistenza, perché il vero Potente è uno solo: “…colui che ha il potere di far
perire nella Geènna e l’anima e il corpo”. Pertanto, il vero coraggio è
quello che nasce e si sviluppa nei nostri cuori, fino a portarci addirittura a
dare la vita per Cristo e il suo Vangelo di amore. E’ il coraggio della fede in
Dio, è il coraggio dei martiri, è il coraggio dei perseguitati a causa del
Vangelo, è il coraggio dei semplici e dei miti, è il coraggio di tutti coloro
che non pongono se stessi al centro della propria vita ma la potenza della
Parola e la testimonianza del Vangelo. Il coraggio del cristiano si pone come
risposta forte all’affermazione di Gesù: “Chiunque mi riconoscerà davanti agli
uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli”.
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