lunedì 10 aprile 2017

Il pensiero di don Pietro - domenica 9 aprile 2017 - le Palme

L’ULIVO E LA CROCE (Mt.26,14-27,66)

Ecco i due segni che caratterizzano questa domenica: l’ulivo e la croce. Due segni apparentemente lontani, ma che in questa domenica sono incredibilmente vicini. L’ulivo è universalmente riconosciuto come segno di pace, infatti, alla fine del diluvio venne una colomba recando un ramoscello di ulivo. Dall’ulivo si ricava l’olio che dà gusto ai cibi e rallegra la mensa degli uomini. Con l’olio venivano consacrati i re del popolo d’Israele, e ancora oggi viene usato nei sacramenti come segno dello Spirito Santo che opera nella Chiesa di Cristo. L’ulivo è pace, è gusto, è gioia, è potenza che viene dall’alto: oggi vengono benedetti i ramoscelli d’ulivo con i quali si va in processione in segno di festa per ricordare l’entrata solenne di Gesù in Gerusalemme, la città santa. Ma che cosa c’entra l’ulivo con la croce? Se l’ulivo ci ricorda tutta una serie di significati positivi, della croce si potrebbe dire altrettanto in senso contrario. Eppure, mai come in questa domenica l’ulivo e la croce si trovano ad essere così vicini! Proprio dall’ulivo si ricava il legno della croce. Proprio dalla croce di Gesù il mondo riceve la pace di Dio. L’ulivo e la croce, due segni di un Dio che vuole fortemente la pace, l’ha voluta agli inizi della creazione e l’ha riconfermata sulla croce del Figlio. L’ulivo e la croce, due segni che diventano l’unico e irrevocabile segno della pace di Dio! Lo capiranno gli uomini del terzo millennio? Purtroppo siamo costretti a dire che il nostro Dio è “testardo” nel ribadire il suo progetto di pace, tanto quanto è testardo l’uomo nel rifiutarlo continuando nel suo assurdo e tragico progetto di discordia, prepotenza e guerra. Certo, non tutto è perduto, non tutti gli uomini sono allineati sulla strada senza via di uscita della violenza, ma è vero che il mondo globale è governato dalla prepotenza e dalla paura. I discorsi che si sentono in giro sono tutti caratterizzati da questi due sentimenti. E non sono discorsi dell’uomo qualunque, ma di uomini e donne che si reputano cristiani, questo dovrebbe preoccuparci. Comunque, sono ancora convinto che il Vangelo, se da una parte è parecchio snobbato, preso sotto gamba, anche da molti cosiddetti cristiani, sia uno dei mezzi più efficaci per uscire dal buio delle tenebre di un mondo senza speranza. Ma all’unica condizione di accettare la lezione della croce di Cristo. E’ la lezione dell’umiltà, di un Dio umile e nello stesso tempo grande proprio in quanto si abbassa fino all’uomo. E’ la lezione di un Dio giusto perché nel Figlio non viene a giudicare il mondo, ma a portare la salvezza attraverso il perdono: “Padre, perdona loro…”. Buona Settimana Santa!   

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