OCCHIALI SPECIALI PER UNA VISTA SUPER
(Gv. 9,1-41)
Gesù è l’acqua viva che zampilla per la vita eterna: “Chi
berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno”. Ora
sappiamo dove attingere quest’acqua che dà senso e verità alla nostra vita.
Oggi Gesù incontra un uomo cieco dalla nascita e sposta la riflessione dal
simbolismo dell’acqua a quello della luce, infatti, chi è cieco non vede la
luce. Insieme all’acqua, quello della luce è uno dei simbolismi più usati da
Gesù per spiegarci le cose del regno di Dio. Come al solito parte dal
significato più superficiale per arrivare a quello profondo: con la Samaritana
era partito dalla sete del corpo per arrivare a quella dell’anima, con l’uomo
cieco parte dalla sua cecità fisica per condurre i farisei a riconoscere la
loro cecità spirituale: “Io sono venuto in questo mondo, perché
coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi”.
Il linguaggio di Gesù è chiaramente paradossale, ma rende bene l’idea di quanto
stiamo rischiando anche noi circa la conoscenza della verità: crediamo di
conoscere la verità, ma siccome siamo ciechi ne conosciamo solo la scorza
esteriore. In una società come la nostra, basata sull’immagine e sull’apparenza
delle cose, è facile illudersi di conoscere la verità, mentre ne conosciamo
solo una infinitesima parte. Dobbiamo considerare seriamente l’accusa che Gesù
fa ai farisei: “Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: ‘Noi
vediamo’, il vostro peccato rimane”. E’ un’accusa molto grave, è
l’accusa contro chi accoglie come verità ciò che invece è solo un suo
surrogato, in pratica una falsa verità. La verità è che siamo tutti peccatori,
tutti bisognosi di perdono, tutti siamo salvati solo dalla misericordia di Dio.
I farisei invece, pensavano di essere gli unici giusti, mentre il cieco nato
era l’unico peccatore: “Sei nato tutto nei peccati e insegni a
noi?” Questa è la tragedia: credersi giusti, mentre la verità è che
siamo peccatori! Ma la verità delle cose e di noi stessi la possiamo scoprire
solo se la cerchiamo con pazienza e perseveranza in profondità. In superficie
troviamo sempre e solo la scorza, che può essere più o meno bella, più o meno
attraente, ma la verità si trova solo sotto, in profondità, nelle cose e nei
cuori delle persone. Dobbiamo adottare lo stesso criterio di Dio che “vede
il cuore”. Dobbiamo chiedere a Dio occhiali
speciali per una vista super, altrimenti continueremo sempre e soltanto a
vedere le apparenze, e la verità resterà un miraggio.
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