sabato 7 gennaio 2017

Il pensiero di don Pietro - domenica 8 gennaio 2017

DIO AMA I SUOI FIGLI (Is 42,1-4.6-7; At 10,34-38; Mt 3,13-17)
Gesù non è più bambino, sembra impossibile, ma nel giro di quindici giorni è diventato adulto e pronto ad affrontare la missione della salvezza. Questo significa che il bello viene proprio adesso, e se noi avessimo reso il messaggio cristiano una cosa solo per bambini e vecchiette, dobbiamo ricrederci tornando ad assumerci le nostre responsabilità. Sì, perché Gesù che si fa battezzare da Giovanni Battista si assume le sue responsabilità fino in fondo. Giovanni non voleva battezzarlo, ma Gesù gli rispose: “Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia”. Con il Battesimo si entra nella condizione di figli di Dio e ci si deve impegnare a vivere come figli, seguendo l’esempio del Figlio. Oggi celebriamo la festa del Battesimo di Gesù e ricordiamo il nostro Battesimo. Con il Battesimo Gesù dà inizio alla sua missione di uomo tra gli uomini e di servo di Dio. Gesù svolgerà la sua missione con lo stile del “servo” che è mandato a risanare, a lottare, a vincere il male, a portare il giudizio, senza violenza, senza gridare, senza spaccare tutto, ma entrando dentro una realtà malata, andando a ricercare quel minimo di bene che è ancora rimasto, per rispondere al male con il bene e vincere il male con i criteri del bene. Se nella capanna abbiamo contemplato un Dio che si fa uomo, bambino tutto disarmato e disarmante, nel Battesimo vediamo il Figlio di Dio che si fa servo: che non chiede la nostra vita, ma offre la sua, che non impone la sua forza, ma propone il suo amore nella compassione e nella mitezza, pronto a sanare, a guarire e a ridare speranza a tutti coloro che l’hanno perduta. Gesù compie la sua missione con la forza dello Spirito Santo che lo introduce e conferma in una relazione speciale con il Padre: “Questi è il Figlio mio, l’amato, in lui ho posto il mio compiacimento”. Se noi metteremo i nostri passi sulle orme di Gesù, certamente proveremo lo stesso legame e lo stesso amore del Padre. Ma siamo disposti a fare nostre le sue scelte? A rinunciare alle esibizioni di forza e di potenza? A non utilizzare gli strumenti dei ricchi per annunciare il Vangelo destinato ai poveri? Siamo disposti a camminare nella mitezza, nella comprensione, nella misericordia e nella compassione dei fratelli? Seguire Gesù vuol dire fare nostro lo stile del Figlio di Dio fatto uomo, non alle nostre condizioni, ma obbedienti come lui al progetto del Padre. Il Battesimo di Gesù salda insieme il mistero dell’Incarnazione con la Missione e ci mostra la sua vicinanza alla nostra umanità peccatrice. E’ un inizio, certo, ma ci mette già nel vivo del suo ministero, facendoci intuire lo stile del “servo”.        

                                                                                   don Pietro

1 commento:

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