CREDIAMO
DAVVERO ALLA MISERICORDIA DI DIO? (Lc. 19,1-10)
La risposta positiva a questa domanda è decisiva per
quanto riguarda la possibilità concreta che l’uomo ha di cambiare e volgere al
meglio la propria vita: non esiste alcuna situazione, anche la peggiore, che
non sia destinata alla salvezza, grazie alla misericordia di Dio. L’episodio
dell’incontro di Gesù con Zaccheo ne è la conferma. Zaccheo ha potuto cambiare
radicalmente l’orientamento della sua vita, proprio grazie alla misericordia di
Dio, che Gesù gli ha offerto: “Oggi per questa casa è venuta la salvezza,
perché anch’egli è figlio di Abramo”. Dall’incontro con Gesù, dalla
scoperta di sentirsi amati nonostante la propria povertà, può scaturire la
conversione interiore, un cambiamento di direzione che rende capaci di guardare
anche gli altri con occhi nuovi, come persone da amare: “Ecco, Signore, io do la metà di
ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro
volte tanto”. Ma la scintilla che spinge Zaccheo a cambiare vita, a convertirsi,
è accesa da Gesù, che gli fa sperimentare la bellezza e la gioia della
misericordia di Dio che perdona, che ama, che salva. E noi crediamo davvero
alla misericordia di Dio? Non è una domanda superflua né scontata, anzi,
dobbiamo farcela continuamente. Chi crede alla misericordia di Dio assume uno
sguardo nuovo su di sé e sugli altri, uno sguardo di fiducia e di speranza. La
misericordia di Dio ci spinge alla consapevolezza di essere amati sempre, anche
e soprattutto nei momenti in cui dovessimo allontanarci dall’amore di Dio,
perché Dio vuole sempre il bene dei suoi figli: “…anch’egli è figlio di Abramo”.
E uno sguardo nuovo sugli altri, perché chi si sente amato in qualche modo
riversa sugli altri l’amore ricevuto, non lo tiene per sé. Uno sguardo nuovo
soprattutto su coloro che istintivamente condanniamo e allontaniamo per la loro
condotta. Qui l’elenco potrebbe essere lungo, per questo lo evito, ma invito
ognuno a fare un umile esame di coscienza, perché credo che ci siano in giro
ancora troppi comportamenti di rifiuto e di non accoglienza proprio a causa di
pregiudizi che non riconoscono la misericordia di Dio. Ed è solo grazie alla
misericordia di Dio che Zaccheo (ed anche noi) ha potuto maturare uno sguardo
nuovo su se stesso e sugli altri.
don Pietro
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il commento